Il divario tra le persone ricche e le persone povere è notevolmente aumentato con l’avvento della pandemia: ad oggi, i tre quarti del patrimonio mondiale sono concentrati nel 10% della popolazione globale. Il rapporto è stato realizzato da World Inequality Lab e spiega alcune differenziazioni: il 10% dei più ricchi, in Europa, consegue il 36% delle entrate, in America Latina e nel Sud Est Asiatico il 55%, in Africa sub-sahariana il 56%.
Unico aspetto positivo verificatosi a seguito della pandemia, l’ampliamento delle reti di protezione sociale, che hanno determinato una riduzione del tasso di povertà del 45%, rispetto al 2018. Le distanze tra cittadini abbienti e cittadini poveri restano comunque molto ampie e rischiano di aggravarsi sempre di più con il passare del tempo: si segnala come nel 1820, il 10% più ricco intascasse il 50% del reddito prodotto a livello mondiale, una quota salita al 55%. Il 50% più povero, invece, nel 1820 riceveva il 14% del reddito annuale mentre la quota è scesa oggi al 6%.
Distanze siderali tra poveri e ricchi, che ancora oggi rappresentano un inaccettabile aspetto della condizione umana globale. L’impegno di tutti, anche di Praesidium, è quello di ridurre queste differenze per ristabilire eguaglianza e dignità ed opportunità per tutti.