Ancora oggi la gente rimane stupita quando sente che un non vedente usa il computer o uno smartphone, non ne parliamo quando sente che naviga su Internet. Purtroppo, spesso a meravigliarsi sono anche gli addetti ai lavori, compresi web-master e web-designer.
Quelli sotto riportati sono alcune informazioni e alcuni accorgimenti che permettono ad un non vedente di poter usufruire dei contenuti di un sito con un grado abbastanza sufficiente di accessibilità.
Come fa un non vedente o un ipovedente a leggere lo schermo di un computer?
Tutto quello che si visualizza a schermo viene “letto” da una voce sintetizzata: se lo desidera la persona non vedente oggi può utilizzare un PC e navigare in Internet in totale autonomia. Sempre che i siti ed i documenti siano stati redatti con un minimo di accortezza e secondo alcuni standard e con i requisiti per la creazione di pagine accessibili.
Quindi, per prima cosa, cominciamo a dire che, per quanto riguarda l’uso del computer, i non vedenti usano le seguenti tecnologie assistive:
– Lo screen-reader munito di sintesi vocale incorporata od anche esterna. è un software che un disabile visivo può installare anche autonomamente.
– Sintesi vocale comandata dallo screen-reader. Può essere software o hardware. Quelle software, possono essere incorporate nello screen-reader o aggiuntive.
– Display braille, componente hardware, anch’esso comandato dallo screen-reader.
Come certamente si sarà intuito, il cuore di tutto è lo screen-reader. Questo software è un interprete grafico che invia il testo e tutto quanto leggibile sul monitor, alla sintesi vocale che lo trasforma in voce, oppure alla barra braille che lo trasforma in scrittura braille leggibile con le mani, su cellette meccaniche, a sei oppure otto punti.
L’accortezza sta nel non usare il mouse, ma la tastiera, per muoversi sulle applicazioni del desktop, scaricare la posta, navigare in internet, ecc. Chiaramente la sintesi vocale è in grado di riconoscere il testo (nelle lingue più diffuse, ma anche negli alfabeti latini), ma le parti grafiche, se non appositamente descritte, non verranno lette e l’informazione non raggiungerà lo scopo.
L’ipovedente usa invece programmi che ingrandiscono lo schermo, cambiano i contrasti rendendoli più idonei alla propria patologia.
Il problema della leggibilità di un testo coinvolge milioni di persone: da chi ha problemi visivi, come gli ipovedenti conclamati, a chi per la sua condizione di anziano, fino alla grande quantità di persone con ridotta capacità visiva (non considerata disabile) che in certe condizioni di luminosità o contrasto, non riesce a leggere.
La leggibilità non dipende solo dal corpo del carattere, dipende anche dal tipo di font usato, dal rapporto dimensionale tra l’altezza e la larghezza dei caratteri, dalla spaziatura costante o variabile tra i singoli caratteri dallo spazio tra due linee di testo, dalla lunghezza della riga di testo, dall’impaginazione complessiva. Il contrasto di luminosità tra il testo e lo sfondo deve essere netto.
Praesidium Vitae, ha imparato ed insegna, che un’informazione più o meno complessa può essere tanto accessibile a tutti, quanto più ci si sforza di renderla tale per le persone costrette in condizioni di particolari difficoltà.
Fonti:
– Per Vedere Oltre – Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti . ONLUS (Consiglio Regionale del Piemonte)
– http://www.uiciechi.it/osi/